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Napoli - Siena 2-0 ritorno

Stagioni > 2011-2012 > Coppa Italia

Coppa Italia - Il Napoli soffre, vince e raggiunge la Juve!
Napoli in festa. L'autogol di Vergassola e Cavani regalano la finale di Coppa Italia al Napoli di Walter Mazzarri. Il Siena esce a testa alta. Appuntamento al prossimo 20 maggio, all'Olimpico per Napoli-Juventus!
NAPOLI A CACCIA DELLA PRIMA FINALE - Si gioca al San Paolo e la delusione di Champions è ancora viva nei cuori dei giocatori partenopei e dei tifosi napoletani. Usciti, a testa alta, dall'Europa, agli uomini di Mazzari restano due obiettivi chiari e alla portata: il terzo posto in campionato e almeno la finale di Coppa Italia. Sarebbe la prima finale della squadra dei sogni guidata da mister Mazzari. Non pensa a campionato e turn over il tecnico dei partenopei: dentro i migliori con Lavezzi che torna titolare e il recuperato Maggio a centrocampo. In avanti, neanche a dirlo, Cavani. Il Siena parte dal 2-1 a suo favore della gara d'andata giocata in Toscana e insegue quello che sarebbe a tutti gli effetti un sogno: finale e accesso all'Europa. Anche mister Sannino quindi si affida ai migliori. In avanti è Larrondo a guidare le offensive toscane. Nessuna sorpresa quindi con il Napoli che comincia con l'amato 3-4-3, Siena con un 3-5-2 che si rivela un 4-4-2 più regolare e sicuramente meno sfrontato.
PRIMO TEMPO, ALLA MEZZORA NAPOLI SUL 2-0 - Ci mette più o meno dieci minuti il Napoli a prendere tempo e misure al Siena. Gli uomini di Mazzarri hanno bisogno di almeno un gol per raggiungere una finale che manca da 15 anni. Alla prima vera occasione Cavani colpisce. Calcio di punizione di Lavezzi battuto direttamente in area e l'attaccante prova la deviazione con un colpo di tacco, pallone che viene toccato da Vergassola che involontariamente batte il prorpio portiere. E' l'inizio migliore per i partenopei. Siena che prende il gol, l'autogol, troppo presto e perde colpi concedendo spazi ai partenopei. Il Siena ci prova con Mannini e Larrondo ma la retroguardia napoletana resiste senza eccessivi problemi. Dalla prima occasione per i toscani nasce l'azione del secondo gol dei padroni di casa. Schema sbagliato dei senesi e ripartenza da manuale per il Napoli che arriva in area sull'asse Lavezzi-Hamsik, pallone dentro di prima in area e Cavani batte Brkic, autore di due miracoli proprio sull'uruguaiano e su Inler, per il 2-0. Esce infortunato Maggio.
SECONDO TEMPO, UN BRUTTO NAPOLI MA NON BASTA AL SIENA - Seconda parte di passione (e fischi) per i partenopei. Gli uomini di Mazzarri non tornano in campo e ad approfittare, in parte, è il Siena. Toscani che cominciano con ben altro spirito e consapevoli di giocarsi le ultime carte per raggiungere una finale storica. Brienza ci prova dopo appena dieci minuti ma para senza problemi De Sanctis. I partenopei perdono lucidità e basta il calcio di punizione regalato agli avversari con Gargano che non si accorge del pallone toccato da un compagno a far scattare l'allarme. Mazzarri non riesce a riportare l'ordine anche se l'innesto di Dzemaili aiuta a contenere gli avversari. Siena troppo timido e che neanche con l'ingresso di Bogdani (mai servito dai compagni) riesce a strappare quel gol che significherebbe tempi supplementari. Brienza si sposta dietro le due punti ma i toscani non riescono a costruire neanche un'azione da gol. Mazzarri richiama Lavezzi, spento e affaticato, inserendo Pandev. Per il Napoli però è sofferenza pura. Hamsik sfiora il palo a un quarto d'ora dal termine e il risultato non cambia.
Il Napoli conquista l'ottava finale di Coppa Italia, finale che mancava da 15 anni e che vede per la prima volta la squadra di Mazzarri giocarsi un trofeo nazionale. Prestazione non esaltante ma un autogol e un contropiede da manuale bastano ai partenopei per raggiungere la Juventus all'Olimpico di Roma. Appuntamento al prossimo 20 maggio...
Andrea PRETE (Twitter: @andrea_prete) / Eurosport

l Napoli agguanta la finale
L'orgoglio Siena non basta

NAPOLI, 21 marzo 2012
Autogol di Vergassola e gol di Cavani: raggiunta la Juventus alla sfida del 20 maggio. I toscani ci provano nella ripresa, ma senza lucidità. La finale vale di fatto già un posto sicuro in Europa per gli uomini di Mazzarri
Sarà Napoli-Juventus. E comunque vada è già assicurato un posto in Europa. E' finale dopo 15 anni. L'ultima Coppa Italia con gli azzurri in campo nell'ultimo atto è stata nel 1997, quando vinse il Vicenza. Il Siena si è arreso dopo il 2-1 dell'andata pagando un primo tempo feroce della squadra di Mazzarri, in gol con un'autorete di Vergassola e un gol di Cavani e poi tanta sofferenza con un Siena generoso, ma poco lucido. Il sogno dei toscani si spegne così al San Paolo, ma gli uomini di Sannino devono mangiarsi le mani per come hanno gestito la fase finale del match.
Il miglior Napoli possibile si è trovato di fronte un Siena mai visto. Fra squalificati (Grossi) e indisponibili (D'Agostino, Bolzoni, Calaiò, Angelo e Destro) Sannino ha deciso per un turnover ragionato e ha piazzato Brienza a supporto di Larrondo in un 4-4-1-1, con Gonzalez che si è accomodato in panchina e una squadra zeppa di incontristi con l'evidente intento di bloccare le azioni dei padroni di casa sul nascere e cercare l'impresa per fare la storia. Mazzarri ritrovava Maggio e si è affidato al tridente Hamsik, Lavezzi-Cavani: c'era da vincere, non c'era alternativa in un San Paolo col record di presenze stagionali.
LETALI — Il Siena aveva provato a stupire il Napoli, con una squadra cortissima e un'occupazione degli spazi grintosa e un pressing molto alto, ma i padroni di casa hanno giocatori dal tasso tecnico nettamente superiore in attacco e ogni volta che il pallone arriva nella metà campo toscana vengono i brividi a Brkic. E dopo appena dieci minuti arriva il gol: Terzi colpisce la palla con la mano sulla trequarti sinistra del Siena nel tentativo di contrastare Maggio. Punizione che Lavezzi calcia verso l'area, Cavani colpisce di tacco cercando un compagno alle spalle, Vergassola è sulla traiettoria e calcia involontariamente verso la propria porta e batte Brkic per un autogol che cambia radicalmente il volto alla partita. Il Siena infatti prova a spingere cercando il pari, aprendo spazi invitanti alle frecce azzurre. E infatti nel giro di pochi minuti Brkic salva su una girata al volo di Cavani, servito in area da Lavezzi scappato a sinistra. Il Napoli ragiona e prova a rallentare il gioco affidandosi alle ripartenze: sull'1-0 la finale è assicurata e non vale la pena rischiare.
Il Siena manca di lucidità davanti e perde ogni contrasto a centrocampo. Gioco facile per la squadra di Mazzarri, che è in Paradiso con tutto quello spazio a disposizione. Ed è letale, il Napoli, alla mezz'ora: punizione di Brienza, palla in area recuperata da Inler e servita a Lavezzi che ingrana la quarta e scappa fino a servire Hamsik a sinistra, cross in area dove Cavani non ha rivali e può insaccare di testa bucando Brkic per il 2-0. Sannino a questo punto dà la sveglia ai suoi, passa dal 4-4-1-1 al 3-4-1-2, con Brienza a supporto di Larrondo e Mannini, in gran serata, spostato in attacco. Ma la verità è che il pressing del Napoli funziona alla perfezione e ogni volta che la palla arriva a uno dei tre davanti la retroguardia del Siena entra in crisi. Unica brutta notiza prima del riposo per il Napoli l'infortunio muscolare per Maggio al 40': entra Dossena. Per Maggio si teme un lungo stop.
coi denti — Il Siena se la vuol giocare, sa che con un gol si guadagna i supplementari e rientra in campo con una determinazione feroce, ma non basta occupare gli spazi e pressare altissimo: troppi gli errori sia in fase di impostazione sia in quella di finalizzazione. Il Napoli si chiude, abbassa pericolosamente il proprio baricentro e il Siena prende fiducia e spinge, ma arriva al tiro solo dalla distanza senza far paura. Sannino a questo punto toglie Belmonte e inserisce Bogdani, facendo tornare Mannini al suo posto a centrocampo. Il Siena ci crede e schiaccia i rivali nella loro metà campo. Cavani e Hamsik rientrano per dare una mano ai compagni, con Lavezzi che resta sulla linea di centrocampo pronto ad approfittare di ogni palla buona per scappare.
Esce Gargano, entra Dzemaili: le tossine delle tante battaglie giocate in questo mese si fanno sentire e gli azzurri calano vistosamente, ma restano sul campo sui nervi e sul cuore e vengono graziati dalla precipitazione dei senesi che sbagliano di tutto. E così sul 2-0, stando così le cose, la partita resta aperta, col Siena che però non trova varchi di fronte a una difesa ordinata e feroce del Napoli sulla propria trequarti. Sannino le prova tutte: dentro Sestu per uno stanco Mannini e Gonzalez per Larrondo. Ma alla resa dei conti i veri pericoli li corre a ripetizione il Siena, con le ripartenze da brividi di Lavezzi e Hamsik, che però non hanno fortuna al momento di concludere. E si continua così anche dopo l'uscita di un provato Lavezzi per l'ingresso di Pandev, che serve a 6 minuti dalla fine una palla d'oro ad Hamsik, che non inquadra la porta. Il Siena tenta l'assalto finale, lasciando dietro solo Contini e Pesoli, ma il Napoli resiste coi denti e va in finale. Appuntamento al 20 maggio a Roma: c'è la Juve.
fonte gazzetta

Napoli-Siena 2-0: Cavani decisivo anche in Coppa, i partenopei volano in finale
Vantaggio azzurro grazie alla sfortunata deviazione di Vergassola, raddoppio del bomber uruguagio. Ripresa senza emozioni, bianconeri di Sannino spuntati.
Missione compiuta. E col minimo sforzo per il Napoli di Mazzarri. Due goal dovevano essere, senza subirne alcuno, e due goal sono stati. Basta praticamente solo il primo tempo a Matador e compagni per guadagnarsi una finale di Coppa Italia che manca da ben 15 anni. Nella ripresa gli azzurri smettono praticamente di giocare e si limitano ad aspettare un Siena voglioso ma evidentemente impotente in attacco. Un attesa che dura fino al triplice fischio, che coincide con l'urlo dei 40.000 del San Paolo. Già pronti a sfidare la Juventus.
FORMAZIONI - Mazzarri recupera Maggio e Lavezzi e li lancia in campo insieme a tutti i titolarissimi. C'è Zuniga sulla destra al posto di Dossena, con Gargano e Inler centrali. Dietro, a difendere la porta di De Sanctis, il trio formato da Cannavaro, Campagnaro ed Aronica. Davanti col Pocho gli atri due tenori: Hamsik e Cavani.
Dall'altra parte Sannino non rinuncia al turnover. La salvezza rimane prioritaria, quindi largo ad una squadra sperimentale. In porta ritorna Brkic, protetto da Belmonte, Pesoli, Contini e Terzi. Con quest'ultimo che probabilmente giocherà più avanti. I tornanti sono a sinistra Rossi e a destra l'ex Mannini, con capitan Vergassola e Parravicini in mezzo. Brienza sarà l'uomo in appoggio al centro boa Larrondo.
PARTITA - Il pieno di emozioni di ieri sera tra Juve e Milan si riversa anche nei primi minuti del match del San Paolo. Passano infatti cinque minuti e subito Cavani ha una buona occasione su cross basso di Zuniga, ma spara alto. Ne passano altri cinque ed il Napoli fa goal. Punizione tagliata dalla trequarti di Lavezzi e deviazione sfortunata di Vergassola alle spalle di Brkic. In diretta si ha l'impressione di una magia di tacco di Cavani, ma nel replay si nota nettamente che la deviazione è tutta del capitano del Siena.
Il Napoli ha subito in mano il pallino del gioco, anche se un minuto dopo l'autogoal e Mannini ad avere la palla del fulmineo pareggio, ma Campagnaro è provvidenziale ad anticiparlo in scivolata su un cross basso proveniente dalla destra. Lavezzi e Cavani scaldano i motori e da una loro combinazione per poco non ci scappa il goal del Matador. Su cui tiro è molto reattivo Brkic.
Alla mezz'ora, però, la combinazione tra i tre tenori è perfetta. Contropiede iniziato e concluso da Cavani che prima allarga per Lavezzi, che a sua volta apre dall'altra parte per Hamsik, e poi raccoglie di testa il cross dello slovacco infilando il pallone alle spalle di Brkic. Grande azione di quei tre lì davanti, il Napoli col minimo sforzo è già sul 2-0. Che potrebbe diventare tre con Inler subito dopo, ma Brkic vola e leva il pallone dall'incrocio dei pali. E' questo l'ultimo squillo del primo tempo che termina senza null'altro da registrare, a parte la sostituzione di Maggio, al suo posto Dossena, per il riacutizzarsi probabilmente del problema alla caviglia patito allo Stamford Bridge.
Nel secondo tempo, l'approccio del Siena è sicuramente migliore. I primi dieci minuti vedono i bianconeri, stasera all blacks, più aggressivi e volitivi. Occasioni non riesce tuttavia a crearne, ma la pressione sortisce gli effetti sperati su un Napoli che non riesce più a ripartire e si chiude nella sua trequarti, beccandosi anche qualche fischio dagli spalti del San Paolo.
Mazzari prova quindi a svegliare la manovra inserendo Dzemaili per Gargano. Sannino si gioca invece la carta Bogdani per aumentare il peso offensivo. Il leit motiv della ripresa è pero sempre lo stesso. Il Napoli non porta particolare pressione ai portatori di palla del Siena e la squadra di Sannino gestisce per gran parte del tempo il possesso palla alla ricerca di un buco nella difesa partenopea.
Il Napoli si vede per la prima volta al 78', quando Lavezzi, servito da Hamsik al termine di un'azione insistita, spara alto da posizione abbastanza invitante. L'occasione però più grossa del Siena capita sui piedi di Brienza. Il fantasista senese si infila vincendo un rimpallo dentro l'area, ma la sua puntata viene stoppata in scivolata dai difensori azzurri. Nemmeno un minuto e Hamsik ha la possibilità di chiudere definitivamente il match ma, al termine di un contropiede, calcia di poco a lato su assist del neo entrato Pandev.
Gli ultimi minuti sono più che altro di attesa e di una limitata sofferenza, visto che il Siena prova fino alla fine a cercare la spizzata miracolosa che, però, non arriva. Dopo quattro minuti di recupero arriva il triplice fischio di Valeri. E il Napoli strappa il biglietto della finale.
CHIAVE - Il Napoli aveva in mente di ribaltare la situazione il prima possibile. Il goal dopo appena cinque minuti è andato forse addirittura oltre le più rosee aspettative e la rimonta firmata Cavani mette il punto sulla questione qualificazione. Da quel momento in poi, infatti, il Napoli si limita a gestire, forse un pò troppo, il match.
CHICCA - Il miglior marcatore del Siena in questa Coppa Italia è Reginaldo. Sono tre i goal del brasiliano, due negli ottavi col Palermo e uno nella gara d'andata contro il Napoli. Ma dov'era stasera l'ex fiamma di Elisabetta Canalis? Non in panchina, non in tribuna e nemmeno a Siena. Il bomber di coppa bianconero è volato a gennaio in Giappone, allo Jef United. Chissà se non avrebbe fatto comodo...
TATTICA - Il Napoli gioca praticamente con un 3-4-3. Cavani è il punto di riferimento centrale, Lavezzi e Hamsik agiscono sugli esterni con il compito di allargare la difesa a tre di Sannino. Indicativa l'azione del 2-0, con il cambio di fronte del Pocho per Hamsik che crossa per il colpo di testa vincente di Cavani. Nel secondo tempo, con l'ingresso di Dzemaili, si passa al trequartista dietro le due punte Cavani e Lavezzi.
Il 4-4-2 della vigilia del Siena si trasforma in campo in un 3-5-2. E' Belmonte il quarto della difesa che sale sulla linea dei centrocampisti, con la speranza di Sannino di fare più pressione sui portatori di palla azzurri. Brienza, però, va spesso a prendersi il pallone troppo dietro e Larrondo finisce per predicare nel deserto. Sannino corre quindi ai ripari inserendo Bogdani e passando ad un 3-4-1-2 con Brienza trequartista. Le indicazioni del tecnico senese sono soprattutto per Mannini e Rossi, chiamati a crossare più possibile per le torri.
MOVIOLA - Gara tranquilla e semplice, anche per come si è messa, per Orsato e i suoi collaboratori. Nessun episodio dubbio. Le ammonizioni appaiono tutte abbastanza giuste.
PROMOSSI&BOCCIATI - Nessuno ha brillato più di tanto. Nel Napoli è sempre decisivo il Matador, brillante e pericoloso nel primo tempo ma fantasma nella ripresa. Hamsik va ad intermittenza. Il trio difensivo di Mazzarri non va mai in affanno, ma il centrocampo, Gargano su tutti, ed il Pocho Lavezzi sono un pò mancati.
Come è praticamente mancato per tutto il primo tempo il Siena. Svegliatosi nella ripresa grazie anche alle iniziative di Brienza, sicuramente il migliore dei suoi. Deludono però gli esterni, Mannini e Rossi. I fantomatici cross chiesti da Sannino non arrivano praticamente mai. Larrondo prova a creare qualcosa ma è spesso troppo solo. Buono invece il rientro di Brkic, autore di qualche buona parata.
fonte goal.com

Tim Cup: Napoli-Siena 2-0 21/03/2012
NAPOLI (3-5-2): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio (dal 41' pt Dossena), Inler, Gargano (dal 18' st Dzemaili), Zuniga, Hamsik, Lavezzi (dal 37' st Pandev), Cavani. All.: Mazzarri
A disp.: Rosati, Britos, Fernandez, Dossena, Dzemaili, Vargas, Pandev.
SIENA (3-4-2-1): Brkic, Pesoli, Terzi, Contini, Belmonte (dal 21' st Bogdani), Vergassola, Parravicini, Rossi, Mannini (dal 32' st Sestu), Brienza, Larrondo (dal 34' st Gonzalez). All. Sannino
A disp.: Farelli, Vitiello, Codrea, Gazzi, Sestu, Bogdani, Gonzalez
ARBITRO: Valeri di Roma 2 (Alessandroni-Marzaloni/Mazzoleni)
AMMONITI: 38' pt Gargano (N), 10' st Mannini (S), 35' st Pesoli (S)
ESPULSI: nessuno
MARCATORI: 10' pt aut. Vergassola (N), 30' pt Cavani (N)
Al Franchi era finita con l'autorete di Pesoli. Al San Paolo si riparte con l'autorete di Vergassola. Poi il raddoppio di Cavani e il Napoli si qualifica alla finale di Coppa Italia. Si arresta davanti ai 60mila tifosi partenopei il trionfale cammino della Robur in Tim Cup. Una favola, lo stesso, anche se dal finale anticipato.
Mazzarri propone il tridente Hamsik-Lavezzi-Cavani. In campo anche Maggio recuperato in extremis. Sannino scelgie Larrondo come prima punta. Ci sono anche Vergassola e Brienza: un segnale forte al Napoli, il Siena ci crede.
Il primo angolo è della Robur: al 3' Larrondo lancia Mannini, lo anticipa Campagnaro. Risponde il Napoli al 7': il sinistro di prima intenzione di Cavani, su cross di Zuniga, è alto sulla traversa. Il risultato cambia quattro minuti dopo: sfortunato Vergassola a deviare nella propria porta una punizione tesa in area. La Robur prova subito a reagire. E' il 12' quando Larrondo crossa in area e Campagnaro, provvidenziale, anticipa Mannini in scivolata. Gli azzurri spingono, cercando di approfittare del vantaggio psicologico dettato dall'1-0 che qualificherebbe la squadra di Mazzarri: al 17' un grandissimo Brkic con una mano dice no a Cavani che ancora al volo di sinistro centra la porta. Al 20' tra le braccia di De Sanctis il traversone di Mannini. Ora è il Napoli che, in vantaggio, aspetta e riparte. Al 26' Larrondo ci prova dalla distanza: alto. Due minuti dopo l'argentino cincischia troppo, il Napoli riparte in contropiede, Pesoli in scivolata con Brkic in uscita, ci mette una pezza. I ritmi della gara sono molto meno scoppiettanti rispetto alle battute iniziali. Alla mezz'ora Meggio atterra Vergassola: batte Brienza, Inler allontana, gli azzurri ripartono, Hamsik serve Cavani che di testa Non sbaglia. Al 34' Inler di prima mette alla prova i riflessi di Brkic che si supera ancora in tuffo. Al 41' Maggio è costretto a uscire, al suo posto Dossena., Al 43' alta l'incornata di Larrondo: ora a suo fianco c'è Mannini, Brienza stanzia sulla trequarti.
Si riparte senza cambi e con il Siena che prova a trovare spazi nella fitta ragnatela azzurra. Al 7' troppo lungo per Larrondo il traversone di Rossi, una manciata di secondi dopo De Sanctis in uscita anticipa l'attaccante. Al 12' Brienza ci prova dalla distanza: nessun problema per il portiere azzurro. Si gioca in una sola metà campo, con il San Paolo che alza la voce per incitare gli azzurri: tanti, però, gli errori di precisione. Sannino tenta il tutto per tutto: fuori Belmonte, dentro Bogdani. Al 24' Brienza cerca la porta da lontano: tiro troppo debole e impreciso. Ancora Brienza al 32' è Brienza che dalla distanza carica il tiro, senza fortuna. Al 32' esordio stagionale di Sestu. Al 34' è però Lavezzi a sfiorare il tris: di destro al volo manda sopra la traversa. Al 37' su cross di Rossi, Bogdani di testa manda alto. Al 38' occasione per il Siena: Sestu riesce a sfondare in area, mette in mezzo, Brienza carica, trova Zuniga: solo corner. Poi fuori un minuto dopo la conclusione da fuori area di Vergassola. Alla sinistra di Brkic il tiro di Hamsik. Nel primo minuto di recupero Briienza punta la porta: la sua conclusione a girare supera di poco la traversa. Al 47' Bogdani sfiora solo di testa. Il sogno della Robur finisce qua: per la squadra di Sannino è arrivata l'alba del giorno dopo e si chiama Chievo. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line


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